Alessandria, 19 agosto 2023.
È ormai diventata lampante la prepotenza con cui viene imposto il paradigma scientifico del riscaldamento globale di origine SOLO antropica dai vari governi e da larga parte dei media.
Anche a fronte di una significativa parte della comunità scientifica in disaccordo con tale teoria, nessun confronto viene accettato e anche gli studiosi più prestigiosi arrivano ad essere definiti “negazionisti climatici” qualora dissentono dalla visione ormai prestabilita del cambiamento climatico di origine quasi ESCLUSIVAMENTE umana.
Attraverso questo "dogma" si cercano di imporre provvedimenti sempre più autoritari e restrittivi delle libertà individuali, a cominciare dalla libertà di movimento facendo leva sull indotto senso di colpa dell'uomo che [secondo questa concezione] con le sue attività sta distruggendo il pianeta.
In realtà la questione è molto controversa [infatti non c'è unanimità nel mondo scientifico] e non c'è nessuna correlazione dimostrata tra le emissioni di CO2 di origine antropica e le variazioni climatiche, secondo centinaia di scienziati in tutto il mondo.
Sulla base di questi fondamentalismi purtroppo si stanno producendo disposizioni normative che vanno ad incidere pesantemente sulla vita e sulle possibilità economiche di migliaia di cittadini.
Non ultima la disposizione adottata da molte regioni italiane, Piemonte compreso, e di molti comuni del divieto di circolazione delle auto a motore termico, soprattutto diesel, anche di nuova generazione.
Un provvedimento di grave impatto sociale che produrrà enorme difficoltà a migliaia di persone e la cui efficienza è tutta da dimostrare visto gli scarsi risultati di esperimenti analoghi fatti gli scorsi anni.
A questo punto è evidente un disegno perverso mirante a colpire, impoverendo e indebolendo le famiglie italiane [ma anche europee/occidentali], per imporre una politica che produrrà solo enormi guadagni a chi intende sfruttare questa cosiddetta transizione verde che di verde ha solo il colore di chi sarà deprivato del suo lavoro, dei suoi risparmi, della sua libertà.
Più che transizione ecologica è più corretto parlare di una transizione economico - finanziaria.
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