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Alessandria e i problemi delle persone disabili | Andrea Sciutto

Marzo 2021

Alessandria, pista ciclabile via don Bosco e via don Luigi Orione.

L'accessibilità di una città è sinonimo di civiltà: poter fruire di tutti gli spazi pubblici e privati e di tutti i servizi è un requisito indispensabile per ogni paese fondato sul principio di uguaglianza.

Nel caso di una città, l’accessibilità comprende perciò l’intervento su percorsi, collegamenti e posteggi, ma anche ingressi, servizi sanitari e trasporti.

Una città è accessibile quando una persona con disabilità motoria o sensoriale viene messa in grado di raggiungere luoghi di interesse pubblico e privato in autonomia.

Una città accessibile è dotata di marciapiedi non troppo alti e abbastanza larghi, serviti da rampe non troppo pendenti.

Le misure e le indicazioni dovrebbero rispettare degli standard stabiliti per legge e lungo i percorsi cittadini devono essere presenti indicazioni luminose e sonore, ma anche una segnaletica scritta in braille.

Le politiche per l'accessibilità devono prevedere una corretta informazione sull'uso e sulla destinazione dei servizi dedicati alle persone disabili.

La nostra città di Alessandria sarebbe una città intelligente se sapesse pensare a chi è in difficoltà, questo è il messaggio che dovrebbe passare tra i diversamente uguali, ma c'è ancora molto da fare in città tante insidie e barriere, quindi bisogna intervenire per migliorare la situazione e favorire l'inserimento dei disabili nella società.

Lo sta sperimentando e provando il nostro caro amico Andrea Sciutto qua nel video, disabile in carrozzina, cosa vuol dire vivere la città e affrontare ogni giorno i pericoli, le insidie, le barriere e molte volte anche l'indifferenza e la maleducazione di chi pensa di non avere problemi e si sente superiore ai disabili.



Un percorso, un tour, a tappe tutto in carrozzina - in questo video - partendo dal viale di via San Giovanni Bosco e terminando sulla "nuova"pista ciclabile di via Monteverde e via Galimberti in cui il nostro amico, tra amarezza e sarcasmo, racconta l’odissea che un diversamente abile è costretto a vivere tutti i giorni durante i suoi spostamenti.

Andrea chiede alla politica di interessarsi dei problemi dei disabili e di farlo con concretezza e partecipazione attiva.

Cosa c'è di meglio di calarsi nei panni di chi non è autonomo di chi ha il diritto di vivere la propria autonomia più agevolmente possibile?

Un gradino troppo alto, una pendenza di un marciapiede gli impedisce di muoversi e spostarsi tranquillamente senza chiedere aiuto ed evitare il pericolo, ma anche una macchina parcheggiata davanti a uno scivolo.

Questi alcuni degli ostacoli notati da chi ha percorso in carrozzina un tragitto giudicato comunque facile e accessibile.

Molto c'è ancora da fare per abbattere le barriere, soprattutto quelle mentali di chi pur rendendosi conto delle effettive difficoltà dei disabili, non interviene tempestivamente per risolvere il problema.

Con questo video si vuole dimostrare come un semplice dislivello possa diventare un ostacolo insormontabile e limitare la mobilità di un disabile in carrozzina.

Questo è un modo per destare l'attenzione, ma l'obbiettivo è lavorare insieme per migliorare l'esistente: politica, associazioni di categoria e disabili.

La geografia del disagio per i portatori di handicap segna rosso ovunque.

Dalla periferia al centro storico.

Per una città che sembra concepita per soli “normodotati”: tante sono le barriere architettoniche esistenti!

Così numerose che neppure chi è costretto quotidianamente a vivere questa condizione riesce a tracciare una mappa ben definita.

In città non tutti i marciapiedi hanno gli scivoli per le carrozzine in corrispondenza delle strisce pedonali, e il controsenso è che là dove compaiono li vedete solo da un lato e dall'altro niente... sarebbe stato troppo bello altrimenti.

Se un marciapiede è smussato, il lato opposto presenta il solito scalino che ti impedisce la salita e ti costringe a rimanere sulla strada tra auto e motorini in transito con tutti i rischi che ne conseguono.

Poi ci sono quei marciapiedi smussati alla "viva il parroco" con la presenza di scalini superiori ai 2 cm, veri e propri pericoli di rovesciamento per un uomo o una donna in carrozzina.

Tutto ciò ancor di più aggravato dal manto stradale, talmente sconnesso in alcuni punti da essere impercorribile su una sedia a rotelle.

Per non parlare poi delle strisce pedonali in alcune zone praticamente scolorite e non più utili alla loro funzione.

Insomma, per concludere, un tour che ci ha mostrato situazioni in cui è necessario che l'Amministrazione comunale intervenga per poter apportare le dovute e necessarie correzioni del caso. 

Video, prima parte.



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