E' cronaca di questi ultimi giorni la ‘scoperta’ dell’abusivo “dormitorio” per senza tetto allestito nell’dehor dell’ex bar Marini.
Sappiamo per certo che la situazione era già stata pluri-segnalata e documentata,già da qualche anno dai volontari di “Svegliarti Alessandria" attraverso inediti filmati ma anche con una segnalazione scritta consegnata in municipio.
Qualcuno ha fatto finta di niente, la città attonita ha ignorato, le forze dell’ordine, impotenti , hanno fatto quello che hanno potuto in mancanza di una normativa specifica e così la questione è arrivata fino ai giorni nostri riproposta proprio attraverso il nuovo filmato postato nella pagina Facebook di Svegliati Alessandria qualche giorno fa.
Questa ultima segnalazione ha suscitando finalmente il clamore e l’indignazione necessaria mettendo al centro dell’attenzione l’intera vicenda.
Cercare di esprimere una valutazione su questa situazione si rischia di essere di essere tacciati di insensibilità, di larvato razzismo e cose di questo genere.
In realtà l'intera questione è in linea con quanto sta succedendo ormai più di un lustro in molte città d’Italia e cioè da quando sono iniziati gli sbarchi, o meglio i trasbordi, di centinaia di migliaia di finti profughi dall’Africa all’Italia.
Questo fatto ha sconvolto la nostra nazione scaricando su di essa problematiche così gigantesche e così difficili da risolvere che hanno prodotto il risultato che è sotto gli occhi di tutti.
Centinaia di persone irregolari ormai percorrono il lungo il largo il nostro territorio nazionale.
Un rivolo di questo enorme flusso si è fermato, evidentemente, anche ad Alessandria, si è stabilito in qualche modo nelle pieghe di un sistema incapace ed impossibilitato ad assumere decisioni definitive trovando quindi un suo status quo, un adattamento proprio negli spazi lasciati liberi ed abbandonati presenti in città.
Una società, la nostra,che ha cominciato a conoscere anche povertà, disoccupazione e l’inoccupazione anch’essa e in molte delle sue classi sociali.
A ciò si aggiunge la difficoltà oggettiva delle istituzioni religiose o caritatevoli, che tradizionalmente si occupano degli emarginati e degli sbandati, a fare fronte all’emergenza visto l’alto numero dei bisognosi.
In questo difficile contesto sono stati occupati stabili e luoghi abbandonati della città trasformandosi in precari alloggi di fortuna.
Abbiamo notizie certe sulla presenza di questi irregolari/invisibili oltre che al dehors Marini anche nelle cantine e nelle soffitte del complesso ATC di via Volturno/via Verone, in alcuni locali della Cittadella, sotto il Cavalcavia della tangenziale per Acquí, in una scantinato nei pressi del Brico al Cristo, nei capannoni abbandonati che si trovano nella parte finale di via Galileo Galilei e corso Romita e nell’area dell’ex piscina comunale.
Dunque la città nasconde numerose persone irregolari,che vivono ai margini della società sostentandosi facendo chi questuanti, chi il posteggiatore abusivo, chi rovistando nei bidoni della spazzatura oppure prestandosi a qualche altra attività ai margini della legalità.
Un enorme problema che deve essere risolto da vari punti di vista e che non può essere lasciato solo alle istituzioni locali, ma deve coinvolgere anche il livello istituzionale più alto, cioè il governo.
Non è possibile che l’Italia non possa controllare i propri confini e faccia decidere ad organizzazioni straniere la politica migratoria del nostro paese.
Infatti è proprio attraverso questo incontrollato canale che si alimenta questo traffico e giungono da noi questi soggetti disperati ,disposti a vivere ai margini della società.
È un problema sociale enorme e non va affrontato con la solita ipocrita misericordia e carità che nasconde talvolta il desiderio di sfruttare la lucrosa situazione, agganciandosi agli imponente finanziamenti nazionali destinati alla filiera dell’accoglienza.
Il nostro paese per risolvere definitivamente questo grave problema, che riguarda ormai l’intero territorio italiano e non solo Alessandria, deve interrompere il flusso organizzato di finti profughi nel Mediterraneo.
Luigi MANZINI
Qualcuno ha fatto finta di niente, la città attonita ha ignorato, le forze dell’ordine, impotenti , hanno fatto quello che hanno potuto in mancanza di una normativa specifica e così la questione è arrivata fino ai giorni nostri riproposta proprio attraverso il nuovo filmato postato nella pagina Facebook di Svegliati Alessandria qualche giorno fa.
Questa ultima segnalazione ha suscitando finalmente il clamore e l’indignazione necessaria mettendo al centro dell’attenzione l’intera vicenda.
Cercare di esprimere una valutazione su questa situazione si rischia di essere di essere tacciati di insensibilità, di larvato razzismo e cose di questo genere.
In realtà l'intera questione è in linea con quanto sta succedendo ormai più di un lustro in molte città d’Italia e cioè da quando sono iniziati gli sbarchi, o meglio i trasbordi, di centinaia di migliaia di finti profughi dall’Africa all’Italia.
Questo fatto ha sconvolto la nostra nazione scaricando su di essa problematiche così gigantesche e così difficili da risolvere che hanno prodotto il risultato che è sotto gli occhi di tutti.
Centinaia di persone irregolari ormai percorrono il lungo il largo il nostro territorio nazionale.
Un rivolo di questo enorme flusso si è fermato, evidentemente, anche ad Alessandria, si è stabilito in qualche modo nelle pieghe di un sistema incapace ed impossibilitato ad assumere decisioni definitive trovando quindi un suo status quo, un adattamento proprio negli spazi lasciati liberi ed abbandonati presenti in città.
Una società, la nostra,che ha cominciato a conoscere anche povertà, disoccupazione e l’inoccupazione anch’essa e in molte delle sue classi sociali.
A ciò si aggiunge la difficoltà oggettiva delle istituzioni religiose o caritatevoli, che tradizionalmente si occupano degli emarginati e degli sbandati, a fare fronte all’emergenza visto l’alto numero dei bisognosi.
In questo difficile contesto sono stati occupati stabili e luoghi abbandonati della città trasformandosi in precari alloggi di fortuna.
Abbiamo notizie certe sulla presenza di questi irregolari/invisibili oltre che al dehors Marini anche nelle cantine e nelle soffitte del complesso ATC di via Volturno/via Verone, in alcuni locali della Cittadella, sotto il Cavalcavia della tangenziale per Acquí, in una scantinato nei pressi del Brico al Cristo, nei capannoni abbandonati che si trovano nella parte finale di via Galileo Galilei e corso Romita e nell’area dell’ex piscina comunale.
Dunque la città nasconde numerose persone irregolari,che vivono ai margini della società sostentandosi facendo chi questuanti, chi il posteggiatore abusivo, chi rovistando nei bidoni della spazzatura oppure prestandosi a qualche altra attività ai margini della legalità.
Un enorme problema che deve essere risolto da vari punti di vista e che non può essere lasciato solo alle istituzioni locali, ma deve coinvolgere anche il livello istituzionale più alto, cioè il governo.
Non è possibile che l’Italia non possa controllare i propri confini e faccia decidere ad organizzazioni straniere la politica migratoria del nostro paese.
Infatti è proprio attraverso questo incontrollato canale che si alimenta questo traffico e giungono da noi questi soggetti disperati ,disposti a vivere ai margini della società.
È un problema sociale enorme e non va affrontato con la solita ipocrita misericordia e carità che nasconde talvolta il desiderio di sfruttare la lucrosa situazione, agganciandosi agli imponente finanziamenti nazionali destinati alla filiera dell’accoglienza.
Il nostro paese per risolvere definitivamente questo grave problema, che riguarda ormai l’intero territorio italiano e non solo Alessandria, deve interrompere il flusso organizzato di finti profughi nel Mediterraneo.
Luigi MANZINI
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