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Alessandria: il triste disfacimento dell'ex Istituto dei Sordomuti

Giovedì 17 marzo 2016

Alessandria, Piazza Santa Maria di Castello.

Il palazzo “ex-Sordomuti” sorge proprio al centro dell’antico borgo Rovereto, il cuore dell’antica CivitasNova (primo nome di Alessandria).


Video e narrazione originale a cura di Gianni Senetta:

"Un comune il nostro di Alessandria che si involve invece di evolversi.
Ho filmato molte volte questo palazzo che ha non solo lo stesso colore del Palazzo Rosso sede del Comune, ma lo stesso titolare, Comune della città di Alessandria e stesso livello di manutenzione.
Ho chiesto un poco in giro, un poco qui e un poco là la storia di questo palazzo e mi è stato riferito che molti anni orsono, questo palazzo è stato donato al comune di Alessandria dal titolare, con la clausola che diventasse sede o scuola, non so bene, per i sordomuti, cosa che avvenne.
Visto che il nostro comune, non solo questa Amministrazione, intendiamoci, di manutenzioni ne fà ben poche per via dei costi, ecco che questo edificio (come altri comunali) viene lasciato in abbandono però c'è la clausola che non ne possono disporre la vendita e allora ecco l'escamotage.
Come mi è stato riferito, ma non so se la fonte sia certa, si è pensato di non fare la manutenzione prevista, lasciarlo andare fino a che non risulti pericolante e sia costretti ad abbattere, ecco così che il Comune risulterebbe sempre il proprietario anche del sedime che può disporre come meglio crede senza calpestare il contratto che tratta solo l'edificio e non il sedime.
Allora, questa cosa la dobbiamo considerare simile anche col Palazzo Rosso?
Per questo anche a quel palazzo non si esegue la manutenzione per farlo cadere a pezzi, dichiararlo inagibile e poi abbatterlo?
Non so a che livello sia la mente umana.
Io sono sempre quello che sa che 2+2 fà sempre 4.
Questo è quello che mi è stato riferito, prendete la cosa con le molle, non potendo leggere i documenti, nulla è certo.
Mai come in questi ultimi tempi i commercianti chiudono e poi ancora con questi fatti che succedono in piazza causati da incompetenza e non curanza, per quelle poche attività, in piazza si trovano esclusi da tutto.
Adesso, certamente ci sarà un ritardo nei lavori, il cantiere sarà chiuso per non so quanto tempo, i ritardi diventeranno esorbitanti e ai commercianti chi paga il danno?
Pagherà la cittadinanza alessandrina? Perchè dobbiamo pagare noi cittadini i danni causati da incompetenti?
Ecco, devono essere loro, quegli incompetenti, paghino di tasca loro e poi fuori dalle balle per sempre.
A zappare la terra se ne sono capaci, che si facciano venire i calli sulle mani".


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