Quella che doveva essere una giornata per combattere la violenza sulle donne si è trasformata in uno spettacolo di propaganda e ipocrisia.
In Piazza Genova i sindacati hanno usato il tema del gender pay gap per distrarre dai problemi reali dei lavoratori, mentre a Roma i collettivi transfemministi hanno scatenato polemiche con slogan violenti come “le sedi dei ProVita si chiudono col fuoco, ma con i ProVita dentro, sennò è troppo poco”.
Frasi tali, che rappresentano vere e proprie istigazioni all'omicidio, sarebbero sufficienti per far mettere al bando i collettivi che le urlano in piazza come terroristi ed eversivi.
Tra istigazioni all’odio e dati scomodi sul ruolo degli immigrati nella violenza, emerge una narrativa dominante che avvelena il dibattito.
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