Alessandria, 14 Gennaio 2023 - Zona Ospedale.
Le recenti notizie di gravi disfunzioni, di un quasi collasso del Sistema Sanitario, denunciate da molti cittadini italiani, segnalano una progressiva degenerazione dell'istituzione che si occupa della salute degli italiani.
Anche ad Alessandria la situazione è molto difficile: sono state anche riportate dagli organi di stampa le gravi disfunzioni, le lunghissime liste d'attesa per esami o screening, i ritardi e le precarietà che sono presenti sia a livello di Pronto Soccorso che nei reparti ospedalieri.
Queste gravi problematiche hanno allarmato alcuni politici locali e il garante dei diritti degli anziani che sono stati indotti ad intervenire per cercare di capire.
La radice del problema, comunque, è da rinvenire nel fatto che il sistema sanitario italiano, da almeno 10 anni, ha subito e sta subendo continui tagli di investimenti, di risorse e di personale.
Tutto ciò ha prodotto tra tagli e mancati investimenti una cifra pari a 37 miliardi in meno, la chiusura di circa 173 ospedali (il 15%), la diminuzione di circa 25.000 posti-letto (3,6 posti letto per 1000 abitanti), la grave riduzione dei posti in terapia intensiva.
Per quanto riguarda il personale sanitario, nell'arco di un decennio, in generale si sono registrati 42.380 unità in meno: i medici ospedalieri in particolare -5132, sceso anche il numero degli infermieri: 7.374 in meno.
Anche la medicina territoriale e i medici di famiglia hanno subito forti disinvestimenti.
Questa tendenza è dovuta alle direttive europee da un lato e dall'altro dalle forti pressioni politiche e di lobbying che sembrano avere come obiettivo occulto quello di fare apparire il sistema pubblico totalmente inefficiente, bloccato, al fine di convincere i cittadini a chiedere a gran voce di passare un sistema completamente privato perché il 'pubblico costa troppo e non funziona'.
È evidente anche che la Sanità Pubblica non ha mai costituito una priorità per i governi che si sono succeduti, i quali hanno comunque preferito destinare ingenti risorse finanziarie verso altri settori (gestione flussi migratori, fondi per la guerra in Ucraina, settore energia) che drenano enormi risorse pubbliche togliendole agli investimenti sociali, economici, alla sanità, alla scuola, alla previdenza.
Nonostante tutto se pensiamo che il nostro sistema sia ancora considerato tra i migliori al mondo, non possiamo che dire grazie a tutte quelle persone che quotidianamente lavorano per noi è che, in questi momenti difficili, non si sottraggono a turni logoranti per garantire il servizio pubblico sanitario.
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