L’ennesimo bidone incendiato scuote Alessandria: il quartiere Cristo, in via Gandolfi, è teatro di un nuovo atto vandalico che inquieta.  La serie di episodi simili nei quartieri parla di una società alienata.  Controlli e telecamere sono soluzioni urgenti, ma resta la domanda: quale disagio ci stiamo perdendo? Video  

Via Milano, un tempo cuore del commercio alessandrino, è oggi simbolo di un cambiamento che divide: da salotto raffinato a vivace Kasbah multietnica.  Le storiche vetrine italiane cedono il passo a negozi stranieri, ridisegnando il tessuto cittadino.  Intanto, il Cristo diventa il nuovo polo commerciale, offrendo un modello radicato e locale.  Serve una strategia per rilanciare il centro storico, equilibrando modernità e tradizione. Video  

Accanto al cimitero di Viale Michel, scarpe abbandonate raccontano la vita dura dei senzatetto, spesso minori.  La crisi dilaga, le istituzioni tacciono.  Non servono promesse vuote, ma interventi reali per restituire dignità a chi sopravvive ai margini della società. Video  

Corso Carlo Marx, 9 dicembre 2024: cassonetti e auto in fiamme segnano un’altra notte di terrore.  Residenti spaventati e istituzioni impotenti assistono a una protesta senza logica.  Ogni rogo avvicina Alessandria al punto di non ritorno, lasciando una città bruciata fuori e dentro. Video  

30 novembre 2024 Nel pomeriggio, intorno alle 15, due auto si sono scontrate sulla strada tra Alessandria e Valle San Bartolomeo, nei pressi del viadotto autostradale. Vigili del fuoco, ambulanze e polizia municipale sono intervenuti per gestire i soccorsi e indagare sulla dinamica.  Viabilità temporaneamente deviata.  Video  

Quella che doveva essere una giornata per combattere la violenza sulle donne si è trasformata in uno spettacolo di propaganda e ipocrisia.  In Piazza Genova i sindacati hanno usato il tema del gender pay gap per distrarre dai problemi reali dei lavoratori, mentre a Roma i collettivi transfemministi hanno scatenato polemiche con slogan violenti come “le sedi dei ProVita si chiudono col fuoco, ma con i ProVita dentro, sennò è troppo poco”.  Frasi tali, che rappresentano vere e proprie istigazioni all'omicidio, sarebbero sufficienti per far mettere al bando i collettivi che le urlano in piazza come terroristi ed eversivi. Tra istigazioni all’odio e dati scomodi sul ruolo degli immigrati nella violenza, emerge una narrativa dominante che avvelena il dibattito. Video